Sia nel primo che nel terzo trimestre del 2020 è stata registrata una flessione rilevante delle convenzioni notarili di compravendita di immobili. Lo rivela l’Istat, che conta 157.126 transazioni nel primo trimestre e 149.764 nel secondo trimestre dello scorso anno.
Crollano le compravendite nel primo e nel secondo trimestre del 2020. Il declino è legato sicuramente all’emergenza sanitaria e alle misure che sono state adottate per il contenimento della pandemia. È questa la fotografia scattata dall’Istat, secondo cui il totale di transazioni è di 157.126 nel primo trimestre dello scorso anno. Parliamo di una perdita pari a -17,9% rispetto al IV trimestre 2019 e al -17,7% su base annua. Non va meglio nel secondo trimestre del 2020, quando le compravendite sono state 149.764 (-17,3% rispetto al trimestre precedente e -30,8% su base annua).
La contrazione interessa tutte le aree geografiche del Paese ed appare evidente soprattutto nel secondo trimestre dell’anno. Il settore abitativo segna, infatti, variazioni congiunturali negative nel Centro Italia (-23,7%), al Sud (-20,7%), sulle isole (-19,9%), al Nord-ovest (-14,1%), al Nord-est (-10,7%). In totale l’Italia segna -16,9%. L’Istat rivela anche perdite nel settore economico in tutto lo Stivale: Centro -38,9%, Isole -27,3%, Sud -22,6%, Nord-ovest -20,6%, Nord-est -13,8%. In totale in Italia la perdita è del -24,4%.
Dall’indagine emerge che il 95,0% delle convenzioni stipulate riguarda trasferimenti di proprietà di immobili ad uso abitativo (142.265), il 4,7% quelle ad uso economico (7.002) e lo 0,3% le convenzioni ad uso speciale e multiproprietà (497). Ancora una volta, facendo un confronto rispetto al II trimestre 2019, le transazioni immobiliari sono calate del 30,8% (-30,4% l’abitativo, -37,9% l’economico). Aumenta così la flessione su base annua già evidenziata nel I trimestre (-17,7%).
La diminuzione tendenziale osservata nel II trimestre – si legge nell’indagine redatta dall’Istat – interessa tutto il Paese sia per l’abitativo (Isole -38,8%, Sud -34,9%, Centro -30,8%, Nord-ovest -30,5% e Nord-est -23,5%; piccoli e grandi centri: -31,6% e -29,0%) sia per l’economico (Isole -42,5%, Nord-ovest -39,9%, Centro -39,0%, Sud -38,0% e Nord-est -31,9%; grandi e piccole città: -38,3% e -37,6%).
Oltre alle compravendite, nel II trimestre del 2020 scendono dell’11,5% rispetto al trimestre precedente e del 20,9% su base annua anche le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare (84.284). Si accentua così il calo congiunturale e tendenziale del I trimestre (rispettivamente -9,9% e -14,0%). La flessione, ancora una volta, interessa tutto il territorio nazionale sia su base congiunturale (Centro -22,5% Sud -14,9% Isole -12,8% Nord-est -6,8% e Nord-ovest -5,3%) sia su base annua (Isole -30,2% Isole -26,6% Centro – 22,0% Nord-ovest -20,3% Nord-est -14,7%; piccoli e grandi centri: rispettivamente -24,0% e -16,8%). Il calo consistente, sul fronte del mercato immobiliare, si è presentato dopo cinque trimestri consecutivi nei quali l’indice aveva superato i valori medi del 2010.
C’è attesa ora per l’anno in corso. A spingere gli italiani verso l’acquisto di case potrebbero essere senza alcun dubbio i tassi di interesse ancora ai minimi storici. Quello che stiamo vivendo è sicuramente un periodo favorevole per accendere un mutuo.
I mutuatari hanno l’opportunità di scegliere tra un mutuo a tasso fisso, variabile, misto o con cap. Nel caso di tasso fisso, le rate sono più alte rispetto a quelle di un mutuo a tasso variabile ma non variano nel tempo. Il rischio finanziario è senza alcun dubbio minore. Sin dall’inizio si conosce l’ammontare delle rate.
Con un mutuo a tasso variabile, invece, c’è un risparmio immediato rispetto al fisso, ma le rate sono esposte alle oscillazioni dei mercati finanziari. Questa tipologia di mutuo è dunque indirizzata a chi non teme rischi. Con un mutuo a tasso variabile non è possibile conoscere sin dall’inizio il costo totale del finanziamento. Questo prodotto bancario non è dunque adatto chi intende pianificare con certezza le spese familiari.